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Negli ultimi 40 anni la contraccezione ormonale si è costantemente evoluta in parallelo all’evoluzione femminile, con l’obiettivo di proporre alle donne maggiori opzioni nella scelta contraccettiva, sulla base del proprio quadro clinico e dello stile di vita individuale. Inizialmente concepita come esclusivo strumento di pianificazione familiare, la pillola si è progressivamente guadagnata terreno anche come valida opzione per i numerosi benefici extracontraccettivi.
Nel corso del tempo sono state modificate le dosi di estrogeno, introdotte nuove molecole progestiniche ed è stato ridotto o abolito l’intervallo di sospensione della contraccezione orale.
L’attenzione attuale è appunto orientata a ridurre tale intervallo o ad eliminare del tutto la sospensione mensile. La contraccezione a regime esteso si basa sul concetto di assunzione continuativa e flessibile, la durata della quale può dipendere dalla formulazione stessa del contraccettivo.
Che cosa ne pensano le donne di questa nuova possibilità di scelta?
Le ricerche e gli studi in proposito sono numerosi, soprattutto negli Stati Uniti dove la contraccezione a regimi estesi è già presente da diversi anni. I dati emersi documentano come siano molte le donne che vorrebbero avere cicli mestruali meno frequenti, soprattutto per i disturbi correlati al ciclo (dismenorrea, cefalea, tensione mammaria, senso di gonfiore addominale, irritabilità, nervosismo, ansia e depressione etc), che interferiscono sulla qualità di vita, sociale, relazionale e lavorativa.
Secondo recenti studi, circa il 60% delle donne italiane con cicli mestruali spontanei o da sospensione preferirebbe avere meno di una mestruazione al mese.
Solo il 32% preferisce la mestruazione mensile.
Il 24% delle donne preferirebbe ogni 3 mesi,
il 26% mai.
Tra le donne che assumono la pillola, il 57.2% preferirebbe una frequenza inferiore al mese: il 26% ogni 3 mesi e il 21.2% una volta all’anno.
Tra le donne che preferirebbero ridurre la frequenza del proprio ciclo, la percentuale che esprime una preferenza per la totale assenza di mestruazioni (amenorrea) aumenta con l’età.
Questi sono dati importanti, da tenere presenti nel momento della prescrizione.
I disturbi mestruali rappresentano la causa principale di assenteismo a scuola e al lavoro e spesso – soprattutto nelle donne più giovani – determinano la rinuncia all’attività sportiva.
La contraccezione a regimi estesi consente alla donna che la richieda, di pianificare con maggiore libertà la sua vita privata e di relazione, a prescindere dalla necessità individuale di prevenzione di una gravidanza indesiderata.
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